EDITORIALE Troppe critiche al mercato di Boban e Maldini: erano stati meglio accolti i cinesi

Le delusioni degli ultimi anni hanno lasciato il segno nei tifosi rossoneri. L’assenza prolungata dalla Champions sta causando una crisi di astinenza. Le grandi aspettative sul Milan cinese hanno reso il tifoso cinico e non piu’ disposto a dare credito alla nuova proprieta’ . Nemmeno se si tratta di uno dei piu’ noti fondi di investimenti mondiali e nemmeno di fronte a due ex campioni come Paolo Maldini e Zvonimir Boban.

Ecco spiegato perche’ nelle ultime settimane si leggono per lo piu’ commenti critici, amari, negativi, quando va bene distaccati, nei confronti del mercato che stanno portando avanti i due dirigenti del Milan. Quando mancano ancora due mesi alla sua chiusura (il 2 settembre, come nel resto d’Europa). E quando solo due anni fa, ogni nuovo ingaggio del duo Fassone-Mirabbelli veniva salutato con rulli di tamburo come se fossero arrivati a Milanello una serie di campioni.

Il Bollettino si e’ gia’ esercitato in piu’ occasioni per spiegare come mai il progetto cinese partito con grandi obiettivi e’ miseramente naufragato (anche il Bollettino all’inizio ci ha creduto, quando si pensava che facesse parte del progetto del governo di conquista del calcio europeo). E allo steso tempo ammette che non tutti, ma almeno un paio di delusioni sportive le ha patite anche il Bollettino: non pensava che Lucas Biglia fosse ormai a fine carriera e considerava che Hakan Calhanoglu e Andre Silva potessero fare molto bene nel campionato italiano.

Fatta questa premessa, e’ disdicevole assistere a come il tifoso apprezzi piu’ l’album delle figurine (undici nuovi acquisti e piu’ di 200 milioni spesi), piuttosto che un progetto che riparta dai giovani e che tenga conto dell’equilibrio di bilancio. Comprensibile che dopo aver creduto alle promesse di Berlusconi degli ultimi anni di riportare il Milan in alto, aver affollato San Siro con 60mila persone a fine luglio per un preliminare di Europa League e aver sofferto nel vedere il divario tecnico con la Juventus crescere sempre di piu’, il tifoso sia diventato un fan di san Tomaso piuttosto che di Paul e Gordon Singer.

Ma e’ anche vero che i conti si faranno alla fine, quando si vedra’ la rosa del Milan al completo e si capira’ chi avra’ scelto mister Marco Giampaolo per interpretare al meglio il suo 4312. Ma anche chi restera’ alla fine a Milanello e quali saranno i prossimi arrivi. Con due mesi di tempo, la fretta potrebbe essere cattiva consigliera, ma in ogni caso mai come quest’anno il bilancio si potra’ fare solo alla fine. Prima sarebbe ingeneroso. Ricordandosi sempre che dopo piu’ di un decennio si e’ tornati ad avere un progetto che parta da una idea di gioco, una precisa linea anagrafica e un perimetro finanziario: chi lo scorda, finira’ per dare un giudizio come se fosse ancora il Milan degli anni Novanta.

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